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LE REGOLE DELL’AMORE E LE REGOLE DEL LASCIARSI

LE REGOLE DELL’AMORE E LE REGOLE DEL LASCIARSI

L’ordine dell’ amore, gli ex, e le regole del lasciarsi.
Mi sono ispirata per scrivere questo articolo a Bert Hellingher, uno psicoterapeuta fenomenologo vicino al mondo della Gestalt, che ha inventato il medoto rivoluzionario delle costellazioni familiari sistemiche.
Secondo lui perchè una relazione di coppia funzioni l’amore non basta, ci vuole “ordine” e la relazione di coppia ha delle regole precise che vanno rispettate.
In primo luogo sono rimasta colpita dal fatto che lui sostiene che ci deve essere un’equilibrio nello scambio di coppia tra il dare e il ricevere.
Se è solo uno dei due partner a dare, e solo uno dei due a ricevere l’equilibrio prima o poi si spezzerà e la relazione si chiuderà.
Inoltre non si può dare se l’altro non è disposto a ricevere secondo lui.
Anzi se un partner dà molto a al suo partner in un momento in cui quest’ultimo non è pronto a ricevere rischia di opprimerlo, anzichè “amarlo”.
Bert Hellingher dice anche un’altra cosa che mi incurisisce molto.
Se uno dei due partner riceve un torto o una ferita è importante per l’equilibrio del rapporto che non lasci correre, che non perdoni, che non “subisca”.
Se ho inteso bene è come se ci volesse una sorta di “resa dei conti” perchè le cose funzionino.
Chi perdona troppo presto e senza farla pagare all’altro per il torto subito è come se si mettesse al di sopra delle parti:

“Chi si sente troppo buono per richiedere una compesazione, per esempio rinunciadovi magnaminamente, danneggia il rapporto a livello profondo. In questo modo, infatti, non soddisfa l’esigenza reale di quel momento e non concede al colpevole alcuna possibilità di riscattarsi. E’ vero che è la vittima, ma si pone al di sopra del colpevole perdonandolo e sembrando il migliore tra i due, ma non è detto che lo sia veramente.”
(cit. Bertold Ulsamer, ” Senza radici non si vola”)

Quindi chi ha subito un torto per riequilibrare il rapporto è importante che si riscatti facendo a sua volta qualcosa che sia un po’ meno di quanto ha subito.
A sua volta anche il “colpevole” può “farsi perdonare” cercando di compensare e rimediare in qualche modo per i torti o le ferite inflitte.

“La felicità in una relazione dipende dal libero scambio tra il dare e il ricevere. Uno scambio limitato produce un misero guadagno. Più lo scambio è vasto, più è profonda la felicità. Questo però ha un grosso svantaggio: lega ancor di più. Chi vuole la libertà deve dare e prendere solo in piccole quantità e lascarsi andare solo in maniera limitata.”
(cit. Bert Hellingher nel libro di Bertold Ulsamer, “Senza radici non si vola”).

Secondo Bert Hellingher inoltre, e ciò è molto “gestaltico, i partner quando si incontrano portano nella relazione la loro storia e le loro questioni in sospeso.

Quindi nelle costellazioni familiari sistemiche da lui inventate spesso si mette in scena il rapporto della donna con la madre o dell’uomo col padre, in quanto se l’uomo o la donna hanno dei sopesi coi genitori del loro stesso sesso ciò può ripercuotersi sul rapporto di coppia.
È molto importante che la coppia non abbia troppe interferenze da parte delle rispettive famiglie d’origine.
Dice Hellingher:

“Perchè un rapporto funzioni bene enrtambi i partner  devono lascar andare le proprie famiglie d’origine. Ognuno di noi deve cioè essere capace di lasciare le regole che esistevano all’inteno della sua famiglia d’origine, e concordarne di nuove che soddisfino tutti e due i membri della nuova famiglia. La nuova coppia potrà in questo modo avere una relaizone intima soddisfacente. Alcuni dicono di essere soddisfatti della famiglia d’origine da cui provengono, ma di non andare d’accordo con quella del partner. Questo può avvelenare un rappporto di coppia. Quando ci si sposa con una persona si entra a far parte anche della famiglia acquisita. Ciò significa amore e rispetto anche per i familiari del partner oltre che per il partner stesso. Solo così l’amore sarà destinato a durare.”
(cit. Bert Hellingher nel libro di Bertold Ulsamer, “Senza radici non si vola”).

Queste parole di Helllingher mi fanno venire in mente un sacco di situazioni che conosco molto bene in cui la nuora non sopporta la suocera, e questo cattivo legame nuora-suocera spesso si tramanda anche di generazione in generazione.
Spesso i figli che non hanno risolto i sopesi con i genitori dello stesso sesso o con la propria famiglia d’origine in genere rifanno uguali e identici gli stessi errori delle loro madri e padri, e così non c’è evoluzione, cambiamento e trasformazione.
Ho in mente una famiglia che sta procedendo così, dove la figlia fa le stesse e identiche cose che ha fatto la madre senza neanche rendersene conto e compromettendo il rapporto col partner e con la sua nuova famiglia, perchè è ancora troppo appiccicata alla famiglia d’origine.
I sospesi possono esserci anche con gli ex.
Se l’ex di uno dei due partner rappresenta una situazione non chiusa e non risolta si corre il rischio secondo Hellingher che i figli futuri della coppia assumano il posto dell’ex nel sistema familiare.
“Anche i partner precedenti dei nostri genitori fanno parte del sistema d’origine, poichè hanno lasciato il posto al partner successivo, nostro padre o nostra madre. Se non se ne fossero andati, noi non saremmo al mondo. Se nostro padre o nostra madre, dunque, hanno avuto un legame serio prima del matrimonio, un grande amore, un fidanzamento o un altro matrimonio, questo primo partner appartiene anche lui al sistema. Per molte famiglie i partner precedenti costituiscono un argomento sgradevole e scabroso, che si preferisce evitare. Se non si parla mai del partner precedente o se ne prova disprezzo, generalmente nella famiglia ci sarà un figlio che ne assumerà il ruolo. […] Se, per esempio prima del matrimonio la madre ha avuto con un uomo una relazione finita male (non ha importanza che si tratti di un amore giovanile, del primo fidanzato o del primo marito) il figlio può assumere il ruolo del partner precedente. Nella rappresentazione si vede che il figlio occupa un ruolo speciale nella rappresentazione, quella del marito. Il risultato è che da un lato s’instaura tra madre e figlio un’insolita relaione intima e, dall’altro, esiste un rapporto disturbato tra il padre e il figlio, che viene vissuto come un rivale. Solo dopo che anche il primo uomo è stato introdotto e ha ottenuto il suo posto nella famiglia, il figlio viene liberato dal carico che è costretto a portare e dal suo ruolo particolare.”
(Bertold Ulsamer, “Senza radici non si vola”).
Quindi è importante che nella coppia si parli degli ex, che non siano dei “fantasmi” o argomenti tabù, così come è importante non denigrare gli ex in quanto, se lo si fa, il partner attuale si sentirà minacciato di fare la stessa fine se la storia dovesse finire.
Questo significa assumersi anche le proprie responsabilità rispetto alla rottura coi partner precedenti.
Secondo Hellingher:

“in genere ogni relazione è meno intensa della precedente. Non può essere altrettanto intensa e non c’è bisogno che lo sia. Questo però non significa che sarà meno felice e meno amorevole. Può addirittura succedere che nella seconda relazione l’amore sia più grande e più profondo. A queste due persone sarà solo negato il senso di entusiasmante novità, caratteristico del primo amore.”
(cit Bert Hellingher nel libro di Bertold Ulsamer, “Senza radici non si vola”).
Infine alcune “regole del lasciarsi.”
Se, come dicevamo all’inizio, è fondamentale avere un equo scambio tra i partner per una relazine amorosa soddisfacente, spesso capita che chi lascia è quello che ha dato meno e ricevuto di più, perchè si sente “oppresso” dall’altro che gli dà cose che lui non è pronto a ricevere.
A questo punto lascio ancora la parola a Hellingher.
“Si può dare solo quando l’altro è disposto a ricevere, e per quanto si è in grado di dare. Se si dà più di quanto l’altro sia pronto a ricevere, il partner si sentirà oppresso, sarà ancor meno disposto a dare e lo squilibrio risultante aumenterà ancor di più.”
(cit Bert Hellingher nel libro di Bertold Ulsamer, “Senza radici non si vola”).
Ora la parola a Bertold Ulsamer, allievo di Bert Hellingher:

“Le relazioni in cui uno solo dà e l’altro vuole solamente ricevere sono destinate a fallire. Prima o poi uno dei due non reggerà più lo squilibrio e se ne andrà, in quanto uno squilibrio e uno stato di tensione pretendono una soluzione. Quello che se ne va può essere proprio quello che, avendo ricevuto di più, pone termine al rapporto perchè non riesce più a sopportare la tensione.”
(Bertold Ulsamer, “Senza radici non si vola”).

Spero di avervi punzecchiati e stimolati a trarre le vostre conclusioni da questo mio breve articolo.
Per me scroprire Hellingher attraverso il suo allievo Bertold Ulsamer nel libro “Senza radici non si vola”, è stata una rivelazione molto soddisfancente, che mi ha molto incuriosita e divertita.
Sono quindi grata a chiunque volesse lascare un commento sull’articolo, per condividere esperienze, sensazioni, insight e riflessioni.

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