Psicologi Torino
Il duro mestiere di psicologo o psicologa a Torino
In quest’articolo vi parlerò delle gioie e delle “magagne” che ho incontrato facendo la psicologa a Torino da più di dieci anni.
Premesse
Premetto che non mi sono resa la vita facile.
Ho scelto di fare la scuola di specialità a Roma e a Firenze.
Questo è stato per me un arricchimento e anche un grosso “sbattimento” durato ben 4 anni, che in parte mi ha penalizzata rispetto al contatto con la rete di colleghi di Torino
Fai la psicologa?
“Allora avrai già capito tutto di me”,
“Devo stare attento a come parlo”….
Noi psicologi siamo una categoria professionale giovane anche questo ci penalizza secondo me.
Già quando dico che faccio la psicologa rischio di attirarmi le confessioni di tutti gli individui presenti, il che non sempre è un bene:-)
Dipende dagli individui presenti…:-)
Già rischio di sentire frasi scontate come: “allora hai già capito tutto di me!!”
“Devo stare attento a come parlo perché sei una strizza cervelli”
Non nego la mia professionalità, per carità, però ho bisogno anche io di tempo libero dove non lavorare, divertirmi e “cazzeggiare”.
Dopo tutto sono un’essere umano come tutti gli altri!!
Quindi quando dico che mestiere faccio già spesso mi attiro commenti scontati e che si rifanno secondo me a stereotipi e pregiudizi purtroppo ancora presenti a Torino e in Italia.
In più se faccio bene il mio lavoro non sempre ho i colleghi dalla mia parte.
Il fatto di essere una giovane categoria professionale e di essere davvero in tanti a Torino perché c’è la facoltà di psicologia, spesso, purtroppo, fa sì che, invece di allearci tra noi psicologi, ci facciamo la guerra.
E questo è davvero assurdo e paradossale per me, i medici non lo fanno!, forse neanche gli avvocati, ma noi psicologi sì, è la triste realtà:-)
Detto questo, siccome già quando lavoro in seduta o faccio corsi, gruppi e laboratori, sono sempre da sola, secondo me è importante per me come psicologa che i miei colleghi abbiano una buona stima di me.
Farsi pubblicità tra colleghi
Devo dire che farmi pubblicità coi colleghi che vogliono fregarmi il lavoro (scherzo:-)) è fondamentale per vari motivi.
Facciamo un esempio.
Una collega ha in cura una paziente sposata che decide di intraprendere una psicoterapia di coppia.
Se è una collega seria non può fare con la stessa persona psicoterapia di coppia e psicoterapia individuale, quindi deve inviare la paziente e suo marito a qualcuno.
E pensa a me!!
E io poi se mi troverò nella stessa situazione o in situazioni simili (per esempio il padre o la madre di qualcuno) penserò a lei..è così via…
Per fare bene il lavoro di psicologi e psicoterapeuti è importante secondo me non isolarsi.
Questa può essere una prima “regola”.
In tutti i lavori è importante non isolarsi. Nel lavoro di psicologo ancora di più.
Già siamo da soli quando facciamo la seduta…
Essere collegata come psicologa ai servizi del territorio e ad altri professionisti
Facciamo un altro esempio.
Mi arriva in studio un matto o un borderline che non mi sento come privata di prendere in carico.
Succede, mi è successo varie volte.
Cosa faccio?
Lo mando ad un buon servizio di psichiatria sul territorio o ad uno psichiatra privato di cui mi fido.
Non lo lascio solo poverino, accolgo la sua richiesta d’aiuto.
Non sono una strizza cervelli:-), sono solo una psicologa che lavora con individui “normalmente nevrotici”.
Le nevrosi ce le abbiamo tutti, si sa, ciascuno ha le sue.
Quindi devo essere collegata ai servizi territoriali di Torino, anche se sono una privata, e avere anche riferimenti di psichiatri che lavorino nel privato, non solo nel pubblico.
Saper distinguere tra lo psicologo e altre figure professionali simili
Si sa, Torino è una città “magica”, io però non sono una maga, sono una psicologa e sono due cose molto diverse.
Non sono neppure un’insegnante di yoga, o una santona o una sciamana, anche se la figura della sciamana mi piace molto.
Tutto questo confonde chi a me può rivolgersi.
Sono una psicologa, e in quanto tale sono una professionista della relazione d’aiuto che lavora col destino di chi a me si rivolge.
Come psicologa a Torino
posso fare counseling ma non sono un counselor
Avete mai sentito parlare di counseling e counselor?
Sapete cos’è?
E che differenza c’è con lo psicologo?
Il counselor è un professionista della relazione d’aiuto che ha fatto una formazione di 3 anni dopo il diploma o la laurea e che spesso fa un’altro lavoro e che fa consulenze a persone in difficoltà.
Le consulenze che può fare un counselor sono meno approfondite di quelle che può fare uno psicologo che ha alle spalle un anno in più di formazione e 5 anni di università in psicologia.
Spesso però nessuno va a vedere quanto il counselor lavori, se faccia solo consulenza o se faccia anche psicoterapia, il confine é molto sottile.
Anche io posso fare consulenze a persone in difficoltà, ovviamente.
Molti miei colleghi ritengono che i counselors ci freghino il lavoro. Io non credo questo perché credo che la professionalità nessuno può fregartela, così come il tuo stile personale.
Hanno fatto anche una legge per cui noi psicologi non possiamo insegnare il mestiere ai counselors, bella fregatura per noi psicologi a cui piace fare formazione!!!
Credo che la figura del counselor possa confondere ulteriormente le idee a chi non sa cosa sia uno psicologo, figuriamoci spiegargli cos’é un counselor!!
Conclusioni
Spero che questo articolo vi abbia chiarito le idee su quanto è duro lavorare come psicologo e psicologa a Torino.
Solo gli appassionati e i fortemente motivati possono sopravvivere!!
E io sono tra questi.
Se volete lasciare un commento lo leggerò volentieri.