Il viaggio e la sua esperienza
Fare un percorso di psicoterapia della Gestalt (in cui mi sono specializzata come psicologa) è come partire per un viaggio alla ricerca e scoperta o ri-scoperta di sè.
È un’esperienza che parte dall’incontro tra me e chi a me si rivolge, la relazione terapeutica si fa via via più profonda e si crea come un ponte tra me e l’altro.
E in questo “ponte” le parole si fanno via via più vive e sentite e anche le sensazioni e le emozioni solitamente inespresse possono finalmente avere voce.
Ci si può così guardare con occhi nuovi e scoprire risorse all’interno di sè prima inaccessibili e bloccate.
Ognuno di noi conserva dentro di sè un prezioso tesoro che è frutto della sua storia e delle varie esperienze di vita, solo che spesso secondo me è come chiuso e inaccessibile dentro di noi, un po’ come se invece di utilizzarlo nella vita quotidiana lo tenessimo sotto chiave e “sepolto” nel nostro mondo interno.
Si può cambiare la percezione che si ha di sé?
Recuperarlo può permetterci di dare nuovo senso e nuovi sensi alle nostre esperienze, i nostri sensi finalmente possono risvegliarsi e possiamo prenderci ciò di cui più abbiamo bisogno e ciò che più desideriamo nel profondo.
Fritz Perls, il fondatore della psicoterapia della Gestalt provocatoriamente diceva: “Perdete la testa e riacquistate i sensi”. Non perchè la testa non serva, anzi è fondamentale e fa parte del nostro prezioso bagaglio genetico.
Il fatto è che secondo lui e anche secondo me siamo in un’epoca storica in cui pensiamo troppo e ciò va a discapito della nostra capacità di percepire il mondo coi sensi, ovvero di “sentire” ciò che comunemente ci capita, di sentirlo prima di tutto a livello fisico, nel corpo, nei muscoli (che tra l’altro è scentificamente provato che abbiano una memoria molto più antica di quella degli emisferi cerebrali).
Attivare i sensi
Se perdiamo di vista i sensi è un po’ come se vedessimo un’immagine con i colori sbiaditi, assaggiassimo cibi deliziosi o disgutosi senza sentirne il sapore, annusassimo un fiore o un fungo senza percepirne l’odore, come se qualunque cosa che potesse fisicamente toccarci o sfiorarci, anche di poco, anche solo sulla pelle, non lasciasse alcun segno o effetto su di noi, come se anche qualora muovessimo il corpo, sarebbe difficile percepirci in movimento…..etc etc….
Partendo da questi presupposti mi sembra chiaro che senza l’attività del sentire, ogni minima piccola cosa può perdere senso e “la vita può trasformarsi in una landa desolata e fredda”, (Paolo Quattrini; “Fenomenologia dell’esperienza”), dove è tutto piatto e uguale e se non ci sono grosse tensioni e dispiaceri non c’è neanche l’ombra di piccole soddisfazioni e piaceri.
Il lavoro col corpo
Questo perchè voglio sottolineare quanto mi preme anche nel mio lavoro di psicologa e psicoterapeuta, oltre che nella mia vita privata, mettere l’attenzione sul processo del “sentire” coi sensi e col corpo.
Qualunque situazione problematica stiate attraversando in questo momento, in qualunque piccolo blocco, circolo vizioso empasse, pantano e sabbia mobile potete essere immersi in questo momento, secondo me è molto difficile che io possa aiutarvi ad uscirne se non pongo l’attenzione su come il vostro corpo e i vostri sensi sentono e percepiscono la situazione.
Per me l’anima sta nel corpo ed è a partire dal corpo, e dal lavorare per innescare la sua riattivazione, (per la quale possono volerci anche tempi molto lunghi), che è possibile intravvedere la direzione di un cambiamento che coinvolgerà tutto l’organismo, pensieri compresi.
Le emozioni
Quindi per me, come psicologa e psicoterapeuta a Torino, molto del mio lavoro consiste nel dare parola al corpo, alle sue sensazioni ed emozioni, belle o brutte e buone o cattive e giuste o sbagliate che siano.
Dal mio punto di vista non ci sono emozioni o sensazioni giuste o sbagliate, in quanto, se esse sono autentiche, sono quello che sono, e fanno l’effetto che fanno.
La saggezza dell’organismo
Nel mio lavoro a Torino di psicologa e psicoterapeuta della Gestalt per me si tratta quindi, con ogni tipo di problema che il cliente/paziente può portarmi, di fare questo: trovare il modo di far tornare all’essenza chi a me si rivolge.
Mi spiego meglio.
Ognuno di noi secondo la psicoterapia della Gestalt è prima di tutto un organismo saggio e sapiente, con milioni di anni di sopravvivenza alle spalle sulla terra.
Secondo quest’approccio l’organismo umano nel suo complesso è saggio e sa, e ne sa molto di più delle correnti di pensiero, delle convenzioni sociali, e dei sistemi in cui sono plasmate le società.
Si tratta quindi di poter far rifiorire dentro il corpo e l’anima questa antica saggezza organismica, che è anche capace di autoregolarsi, come fanno le cellule, se si è pronti e disposti ad accoglierla ed ascoltarla e vederla nella propria vita.
Essere Psicologo a Torino
Per concludere questa prima pagina di presentazione vorrei sottolineare come la nostra città – Torino – sia un posto assai stimolante che però come molte grandi città in taluni che hanno magari delle sofferenze psicologiche possa sembrare a volte triste ed opprimente, un luogo da cui scappare verso mete “esotiche”. Invito a riflettere con queste parole di Marcel Proust: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi”