Per uno psicologo e psicoterapeuta privato secondo me è importante avere uno o più psichiatri di riferimento in quanto in caso di malesseri dell’anima profondi a volte la psicoterapia non basta e può essere utile affiancare all’intervento psicoterapico anche quello farmacologico.
Le due cose insieme, la psicoterapia e l’uso di psicofarmaci possono secondo me essere molto efficaci per uscire da situazioni difficili.
Per me il solo uso di psicofarmaci non basta: chi soffre d’ansia e d’insonnia e prende gli ansiolitici per dormire cura solo il sintomo, mettendolo a tacere, senza prendersi cura secondo me di tutto se stesso nell’insieme, per cui è come un tamponare una situazione che, se non viene tratta anche in altri modi, non potrà a parer mio che ripresentarsi all’infinito, senza mai risolversi.
Molti psichiatri oggi sono anche psicoterapeuti in quanto la sola somministrazione di uno psicofarmaco richiede spesso un grosso e delicato lavoro di fiducia e alleanza col paziente che spesso non è neanche consapevole di aver bisogno di quel farmaco.
Gli psicofarmaci dal mio punto di vista sono come dei potenti alleati da sfruttare in caso di guerra.
E per me non è che chi va dallo psichiatra è pazzo, sta solo attraversando un momento di difficoltà particolarmente grande.
Non sono per l’accanimento terapeutico e credo che quindi possano essere utilizzati per il periodo di tempo necessario a vincere la guerra, per poi poterli lasciali andare una volta che ci si stabilizza e si sta decisamente meglio.